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"Ostacoli alla libert�
sono non solo le oppressioni politiche e sociali, ma anche la povert� e
l'ignoranza".�
"Lo Stato ideale � quello
in cui la libert� � sufficientemente tutelata sia contro il governo sia
contro il popolo"
LORD ACTON
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��La
mia storia � quella di un uomo che ha iniziato credendosi un cattolico
sincero e un sincero liberale; che quindi ha rinunciato a tutto quello nel
cattolicesimo che non era compatibile con la libert�, e a tutto quello che
in politica non era compatibile con la cattolicit��. Questo scrive di se
stesso Lord Acton, il pi� significativo rappresentante del cattolicesimo
liberale inglese.
Liberale attento ai
diritti di propriet�, Acton non volle affatto ignorare i diritti della
povert� � e ci� se non altro per la ragione che �ostacoli alla libert� sono
non solo le oppressioni politiche e sociali, ma anche la povert� e
l�ignoranza�. In ogni caso, il nucleo centrale del pensiero di Acton
consiste nell�idea che la coscienza ha il diritto e il dovere di giudicare
l�autorit�. �La libert� � il regno della coscienza�; �In fondo tutta la
libert� consiste nel preservare la sfera interna dall�invadenza del potere
statale. Questo rispetto per la coscienza � il seme di ogni libert� civile e
il modo in cui il cristianesimo � stato al suo servizio�. N� � da credere,
precisa Acton, che la libert� sia un pacifico dato di fatto: �La libert� �
non un dono ma una conquista; � uno stato non di riposo ma di sforzo e
crescita [�] non un dato ma uno scopo�. In altri termini, la libert� non �
affatto un prodotto della natura, quanto piuttosto della civilt� avanzata.
La libert� del buon selvaggio � un�invenzione, pura mitologia, �noi invece
intendiamo la libert� come il prodotto lento e il risultato pi� alto della
civilt��. Detto diversamente: �La libert� non � originaria, necessaria o
ereditaria. Deve essere conquistata [�] Questa � la teoria medievale. Non
sei libero, se non provi il tuo diritto a esserlo. La libert� � medievale,
l�assolutismo � moderno�.
La libert� �, dunque, il
regno della coscienza e, di conseguenza, l�etica ha il primato sulla
politica. L�ubbidienza � tale unicamente se � ubbidienza alla coscienza. �La
coscienza � scrive Acton � mi suggerisce l�immagine di una fortezza
inespugnabile, al cui interno un uomo realizza la formazione del carattere e
sviluppa il potere di resistere all�influenza dell�esempio e alla legge
delle masse�. Ma appello alla coscienza significa appello alla
responsabilit� individuale. E qui � da rinvenire la base teorica sulla quale
Acton costruisce la sua netta opposizione all�ultramontanismo: il papismo �,
a suo avviso, differente dal cattolicesimo � e gli ultramontanisti, con la
loro totale dipendenza dal papa, non avrebbero fatto altro che abbracciare
comportamenti deresponsabilizzanti.
�La libert� di coscienza �
la prima delle libert��; e �se la coscienza � il fondamento della libert�,
anche la religione lo �; ed �� stato grazie alla coscienza che la religione
ha servito la causa della libert��. E �pi� la coscienza viene in primo
piano, pi� consideriamo non quello che lo Stato realizza, ma quello che
permette che sia realizzato�. Per questo � afferma Acton - �lo Stato ideale
� quello in cui la libert� � sufficientemente tutelata sia contro il governo
sia contro il popolo�. E da qui ulteriori conseguenze: come quella del
diritto di associazione che �� anteriore allo Stato in essere�; o come
l�idea che �il fondamento del buongoverno sono le autorit� divise o,
piuttosto, moltiplicate; che �le istituzioni sono non un fine, ma un mezzo�;
che �la libert� consiste nella divisione dei poteri, mentre l�assolutismo
equivale alla concentrazione dei poteri�. E, da ultimo, la grande e pi� nota
massima di Lord Acton: �Il potere tende a corrompere e il potere assoluto
corrompe in modo assoluto�.
Convinto che il vero
liberale vede �la libert� come fine e non come mezzo�, Acton asserisce che
la prima qualit� di un liberale � quella di rivendicare le stesse cose per
s� e per gli altri, �non amare le eccezioni e i privilegi, pensare a tutti
gli uomini e a tutti i poeti, riconoscere i diritti degli individui, come
derivati dalla natura e universali�. E� in questo orizzonte che Acton
immerge la sua difesa della dignit� e responsabilit� sia dei singoli
individui che dei corpi intermedi, autentiche dighe contro le pretese
onnivore dell�assolutismo. �L�assolutismo moderno � fin dal suo sorgere � ha
avanzato pretese su ogni cosa in nome del potere sovrano. Commercio,
industria, letteratura, religione sono stati dichiarati affari di Stato, il
quale, conseguentemente li ha fatti propri e controllati�. Senonch�, ribatte
Acton, �l�istruzione appartiene al potere civile e per le stesse motivazioni
addotte per commercio, industria, letteratura e religione rivendica il
diritto di non essere considerato affare di Stato�. Un ammonimento, questo,
che ancor oggi, nel nostro Paese, dovrebbe far pensare quanti non si
preoccupano del quasi monopolio statale dell�istruzione che in Italia
intossica il nostro sistema scolastico.
Verso la fine della sua
vita Acton scrive di se stesso: �Nel corso della mia carriera sono spesso
stato oggetto di diffamazione e ho provocato molte critiche. E sono certo
che questo capiter� anche in futuro [�] Mi dispiace solo di aver dato dolore
a singole persone. Che io abbia offeso suscettibilit�, ferito pregiudizi e
contraddetto molte opinioni inveterate, � come dire che ho lavorato
onestamente e senza compromessi�.
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Nota bio-bibliografica
John Emerich Dolberg Acton nacque a Napoli nel 1834; la sua
famiglia era di nobili origini e dalla mentalit� cosmopolita; crebbe
poliglotta: in famiglia Acton parlava in inglese con I suoi figli, con sua
moglie parlava in tedesco, in francese con la cognata e in italiano con la
suocera. Studi� in una scuola cattolica sotto la guida del futuro cardinale
Wiseman; a motivo della sua appartenenza alla Chiesa cattolica, non pot�
frequentare l�Universit� di Oxford; ebbe, per� la fortuna di studiare a
Monaco dove gli fu possibile seguire l�insegnamento del pi� famoso esponente
del cattolicesimo liberale tedesco dell�epoca, e cio� di Ignaz von Dollinger.
Aveva 25 anni allorch� venne eletto deputato; rest� per sei anni alla Camera
dei comuni e, senza farsi troppo distrarre dall�attivit� parlamentare, non
tralasci� mai i suoi studi di storia e di politica; direttore di riviste,
come The Rambler e Home and Foreign Review, vi difese la
prospettiva del cattolicesimo liberale in forte polemica con gli
ultra-montanisti, i quali bollavano come eretici quanti non si sottoponevano
in tutto e per tutto al volere del Papa; contrario alla proclamazione del
dogma dell�infallibilit� pontificia, Acton venne combattuto dal cardinale
Manning il quale tent� di farlo scomunicare. Fu uno dei pi� celebri storici
e autorevoli intellettuali dell�et� vittoriana. Fu animatore del movimento
cattolico-liberale che verr� emarginato dalla Chiesa al Concilio Vaticano
con la vittoria dell�infallibilismo di Pio IX. Deputato alla Camera dei
comuni, venne successivamente nominato tra i pari, primo cattolico ad
entrare nella Camera dei Lords. Amico, sostenitore e consigliere di William
Gladstone, ispir� in molte decisive occasioni la politica dei governi
liberali. Nel 1877 Lord Acton concepiva l�ambizioso progetto di una storia
universale incentrata sullo sviluppo della libert� attraverso i secoli.
Doveva essere nelle sue intenzioni il manifesto ideologico del liberalismo
gladsoniano. Questo grande progetto non sarebbe mai stato realizzato, ma
rimangono molti scritti che di quel disegno raccolgono l�ossatura
essenziale. L�opera � stata pubblicata in Italia con il titolo La storia
della libert�. Acton venne nominato barone dalla regina Vittoria nel
1869; nel 1895 ottenne la nomina a professore di storia moderna ad Oxford,
proprio nell�Universit� che non l�aveva accolto come studente. Primo
curatore della Cambridge Modern History, Lord Acton mor� in Germania
nel 1902. (Tratto da Dario Antiseri, Cattolici a difesa del mercato,
a cura di Flavio Felice, Rubbettino 2006)
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Per saperne di pi�:
Storia della libert�.Lord Acton, a cura di Eugenio Capozzi, Ideazione,
Roma 1999.
R. PEZZIMENTI, Il
pensiero politico di Lord Acton, Studium, 1992; P. GUIETTI, Il
pensiero politico di Lord Acton, Introduzione a J. ACTON, Il dovere
della libert�. Pensieri di un Whig, a cura di J. R. Fears e P. Guietti,
Libri Liberal, Firenze, 2000