Tradizione e progresso

 di Matteo Dellanoce

 

E’ attraverso il “media” che l’uomo entra in rapporto con il prossimo e con la natura. Dal “media” naturale, il linguaggio, che come il mare di Pope può contemporaneamente unire e separare i diversi continenti, fino all’odierna era della “rete” lo sviluppo tecnologico degli strumenti di comunicazione ha permesso la nascita e la crescita della famiglia umana unita nel “Villaggio globale”. Dalla dimensione mono relazionale, di scimmione indifferenziato ed isolato in una natura ostile, attraverso lo sviluppo prima dell’alfabeto  poi della stampa, infine dei mezzi elettrificati l’uomo si è culturalmente elevato diventando gradualmente dominus dell’ambiente in cui viveva attraverso lo nascita della Teologia e della Filosofia. Unitamente a questo progressivo innalzamento dell’uomo si è assistito al fenomeno del distacco del media dall’uomo. L’uomo da padrone della natura e della relazione grazie alla tecnologia si trova ora immerso in un nuovo ambiente da lui creato ma da lui non controllato. La postmaniana tecnolpoli ha strutturato un tecnopolio in cui l’uomo è mezzo e non più fine. Il neo-big-bang tecnologico ha rigettato l’uomo in una condizione darwiniana all’interno della quale è mezzo e non fine. Da costruttore di comunità, l’uomo è determinato nel suo essere dal burocraticismo tecnocratico. Da una condizione atropo sociale si è ritornati alla dimensione socio antropologica. Dall’Io morale quell’Io figlio della relazione si sta passando all’ Io legale tecno-giuridico del “tutto è possibile”. L’ uomo che era riuscito a liberarsi dalla sua condizione di necessità è ora di nuovo schiavo di questa artificiosità che si alimento dell’indifferenziazione. Un ritorno al passato, mascherato da futuro. C’è un filo rosso che lega lo sviluppo dei media, un filo che ci  ricorda che il nuovo media non fagocita eliminandolo il vecchio. Come vivere in questa nuova era di pericolo? Come sopravvivere di fronte ai questi Tirex tecnologici? Guardare a Teseo che grazie all’aiuto di Arianna è riuscito a sconfiggere il Minotauro ed ad uscire dal labirinto. Svolgere il filo rosso della storia che unisce i media per riscoprire come l’uomo per essere dominus deve diventare centro, fine e con-fine del mondo tecnologico. La cultura che già con l’avvento dell’era chirografica si fa “smemorata” oggi ha perso completamente la memoria. La dimensione conservatrice e tradizionale che caratterizzava l’era ad oralità primaria deve essere riscoperta per garantire non alla struttura il progresso ma alla persona umana, affinché sia sempre più simile al “Padre mio che è nei cieli”.

 


                                                              

vai indietro