Al primo posto la famiglia

 di Angelo Costa

 

Sui muri della Sapienza in quell’attimo di delirio di qualche giorno fa qualcuno ha scritto: «Non vogliamo più padri e madri!»

In questi anni difficili, di continui e laceranti attacchi alla famiglia, mi tornava spesso alla memoria quanto diceva un autore studiato negli anni universitari,  George Herbert, professore all'Università di Cambridge della fine del ‘500: «Un padre e una madre sono meglio di cento insegnanti».

E’ vero, ed è questo quello che oggi si vuole ignorare abbandonandosi a visioni distorte e contro natura, proponendo modelli deviati sul piano morale e sociale, che si vogliono far passare per normali. L’Italia vive in questi anni un’emergenza educativa, il bullismo, solo per dirne una, ne è una triste testimonianza, e quindi, ora più che mai, la ripresa di una società vigorosa, forte, salda deve passare attraverso il ripristino della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, come istituzione e luogo basilare per la trasmissione dei valori.

Occorrerà che la politica nella prossima legislatura sia più attenta alla famiglia, occorrerà «difendere - come hanno scritto Flavio Felice e Fabio G. Angelini - l’integrità della famiglia naturale fondata sul matrimonio, nucleo fondamentale della comunità umana, e favorire un’autentica politica della famiglia, attraverso un programma di sgravi fiscali e leggi apposite, che agevoli quelle numerose»; occorrerà salvaguardare quel luogo sacro in cui da sempre si sono trasmessi valori e princípi, occorrerà difendere da un laicismo deviato, degenerato e degenerante, quella che, come ebbe a dire il Santo Padre Benedetto XVI: «è un'istituzione insostituibile secondo i piani di Dio».

La famiglia è il luogo dell’amore, dell’amore che si dona e che si riceve. Ed ancora il Santo Padre afferma: «La famiglia è un bene necessario per i popoli, un fondamento indispensabile per la società ed un grande tesoro degli sposi durante tutta la loro vita. È un bene insostituibile per i figli che devono essere frutto dell'amore, della donazione totale e generosa dei genitori. Proclamare la verità integrale della famiglia, fondata nel matrimonio come Chiesa domestica e santuario della vita, è una grande responsabilità di tutti».

Nel nuovo parlamento i cattolici dovranno portare avanti con fermezza e convinzione il valore civile e sociale della famiglia, così come definita dall’art. 29 della Costituzione della Repubblica e cioè che la famiglia è una “società naturale fondata sul matrimonio”. Quella famiglia secondo natura fatta da un uomo, da una donna e dal miracolo del loro amore che sono i figli. Ho sempre creduto che non sarebbe giusto che fino alla nostra generazione i bambini siano cresciuti con la fortuna di avere un padre ed una madre, ed oggi potrebbero trovarsi, tra le tante ipotesi farneticanti, con due genitori dello stesso sesso; che cosa avremmo fatto noi di buono per le nuove generazioni se non lasciare loro in eredità una confusione babelica fatta di identità dai contorni confusi e che alla fine metterebbe in crisi la società tutta ed il vivere civile?

Il futuro dipende da noi, dal nostro essere segno, dal nostro credere fermamente, nel nostro coltivare la speranza, una speranza evangelica che deve ridestare nei cattolici impegnati in politica energie e propositi, al fine di ispirare nuove iniziative e nuovi programmi restando in ogni circostanza fedeli a quei valori inconfondibilmente cristiani.

In questi giorni sto leggendo Kahlil Gibran. Egli dice: «Credere è una bella cosa, ma mettere in atto le cose in cui si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come una putrida palude. Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle montagne, ma il loro spirito rimane addormentato nell’oscurità delle caverne».

Ebbene, è arrivato il tempo in cui i cattolici mettano in atto con un impegno concreto le cose in cui credono, è arrivato il tempo di esserci con il nostro equilibrio e con i nostri valori, con le nostre certezze e fra questi valori e queste certezze, la difesa della famiglia dovrà avere un posto di riguardo.

 


                                                              

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