� forse mancata una considerazione nel grande
dibattito che c�� stato in seguito all�annuncio della messa in scena
dell�opera blasfema di Ruckert �Messiah Game� a Venezia, e della mostra �La
Madonna Piange Sperma� a Bologna. Non c�� forse stata una riflessione di
matrice liberale che partisse dal principio di sussidiariet�. L�arcivescovo
di Bologna Cardinale Carlo Caffarra, nell�omelia della Messa riparatrice per
la mostra blasfema, ha tra l�altro detto: �Siamo venuti per riparare una
bestemmia che ha rivestito la particolare gravit� dell'avvallo oggettivo
anche di istituzioni pubbliche�. La blasfemia dunque diviene particolarmente
grave perch�, nell�essere la mostra � o la rappresentazione � in qualche
modo finanziata da enti pubblici, e quindi dai soldi dei cittadini, la
bestemmia � pronunciata in un certo senso dalla bocca dello Stato. E questo
meccanismo mette in luce in maniera nitida come lo Stato, nel suo
tentacolare operare in ogni settore dell�agire umano, diventi soggetto
sociale, ed in quanto tale costretto a fare scelte di tipo etico. Scegliere
di finanziare � direttamente o indirettamente tramite per esempio l�uso a
titolo gratuito di strumentazioni o luoghi pubblici � una mostra blasfema
piuttosto che una mostra sugli angeli ha una valenza etica. E la storia ci
insegna che lo Stato etico � sempre e comunque una scelta da evitare, perch�
finir� per scontentare sempre tutti quei cittadini che non condividono la
scelta etica. E perch� soprattutto ogni scelta etica operata dallo Stato �
una fetta di libert� in meno in mano ai singoli. Ecco perch� � nella
tradizione della libert� che si trova la soluzione a tutte queste
discussioni. Se qualcuno vuole dimostrare la propria blasfemia, lo faccia
pure, ma con i soldi propri. Se i credenti vogliono finanziare attivit� di
culto, lo facciano, ma senza dover far passare i propri soldi da alambicchi
statali di difficile controllo. � evidente che per raggiungere una idilliaca
situazione del genere lo Stato deve radicalmente rivedere la pressione
fiscale sui cittadini, per consentire a ciascuno di loro, nella propria
libert� individuale, di operare scelte etiche � che presuppongono ed
implicano una responsabilit� ed una maturit� civica � e non lasciarle ad
anonimi burocrati, finendo per rendere i singoli cittadini passivi ed
immaturi ricettori di scelte altrui. Siano i singoli cittadini, insomma, a
poter decidere per quale bestemmia essere condannati.
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