Ripensare le relazioni industriali riformado sia�l'attuale modello
contrattuale sia il concetto di retribuzione�al fine di�aumentare la
produttivit� e gli investimenti in capitale umano. Questa,�secondo il
Centro Studi e Documentazione Tocqueville-Acton, la strada
da percorrere per�affrontare la vera emergenza politica e sociale degli
ultimi anni:�la perdita del�potere d'acquisto dei salari e degli stipendi
dei lavoratori e delle famiglie italiane.
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Occorre cio�,�come afferma�il dott.�Fabio G. Angelini - condirettore del
Centro Studi e Documentazione Tocqueville-Acton -�"da un lato spostare
il�baricentro della contrattazione a livello aziendale affidando, nel
contempo, al contratto nazionale la determinazione dei livelli e degli
aumenti minimi salariali; dall'altro, agganciare una parte dei salari dei
lavoratori ai risultati ed alla produttivit� aziendale anche attraverso una
saggia politica di incentivazione fiscale".
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Di tali temi e proposte se ne discuter� il prossimo luned�03 dicembre a
Milano, presso l'Auditorium del Consiglio Regionale della Lombardia,�durante
l'incontro di studio dal titolo "Nuove flessibilit� retributive per
il lavoro del XXI secolo"�promosso dal Centro Tocqueville-Acton�con
la�collaborazione�del Gruppo Consiliare UDC della Regione Lombardia.
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Durante tale incontro di studio, cui parteciperanno il sen. prof. Rocco
Buttiglione, Presidente UDC�ed il�dott. Albino Gorini,�Segretario
Generale FAI CISL,�verranno�illustrati i�primi�risultati di uno�studio
condotto dal gruppo di lavoro coordinato dal prof. Luigi Battista,
Senior Fellow del�Centro Tocqueville-Acton, e presentato il tavolo
tecnico-politico che avr� il compito di studiare e redigere un'eventuale
proposta politica congiunta tra Centro Tocqueville-Acton, UDC e CISL.
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L'incontro dar� poi il via ad una serie di iniziative che, organizzate a
livello locale ed aziendale,�vedranno il coinvolgimento delle strutture
periferiche della CISL e dell'UDC oltre che di docenti universitari,
ricercatori ed imprenditori.