26 giugno 2007
SEGNALAZIONE
Convegno Internazionale su Don Francesco Ricci
�� Il comunicato
ufficiale (a cura della Fondazione
Internazionale Giovanni Paolo II) La Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II intende
comunicare la propria soddisfazione per l�andamento del Convegno �Francesco
Ricci (1930-1991): passione per l�uomo� (RSM 23/06/07) e le conclusioni qui
elaborate. Il convegno ha registrato una notevole partecipazione di
pubblico e una ricchezza di contenuti sorprendente, tale da far pensare fin da
subito ad una degna prosecuzione dello stesso. Nella relazione finale, mons. Luigi Negri, vescovo di San
Marino-Montefeltro e presidente della fondazione, ha annunciato l�impegno di
proseguire il lavoro su don Francesco Ricci, con ulteriori momenti in Polonia
e in America Latina. Il direttore della Fondazione, dr. Marco Ferrini, ci
rivela che �siamo gi� alla fase pre-operativa. Ci sono tutte le condizioni per
intraprendere il percorso rivelato da mons. Negri. Infatti al convegno si �
registrato un entusiasmo ed una disponibilit� inaspettata sotto tutti i punti
di vista, capace di portare il nostro discorso anche fisicamente oltre i
confini dell�Italia, seguendo cos� la pi� intima sfaccettatura della complessa
personalit� di don Ricci, ovvero il suo sguardo sempre aperto alla missione e
all�altro. Le due sedi saranno Cracovia e Buenos Aires, quali punti di
raccolta delle due grandi aree che principalmente ha visitato don Ricci:
Europa dell�Est e America latina.�� Significativa l�espressione di S.E Mons.
Tadeus Pieronek, �abbiamo trovato una vena d�oro�, per indicare l�infinita
ricchezza di stimoli che nascono dall�indagine sulla vita, gli scritti e le
relazioni prodotte da don Francesco Ricci. Mons. Negri ha peraltro ribadito la necessit� per la
Chiesa intera di riscoprire la missione come dimensione costitutiva. Ha
sostenuto che oggi �manca benevolenza nella Chiesa e nel mondo, perch� manca
la missione�, intesa come comunicazione gratuita e lieta della ricchezza che
si � ricevuto nell�incontro con Cristo. � Il commento di Tocqueville-Acton
(a cura di Alia K. Nardini) Il convegno internazionale
�Don Francesco Ricci (1930-1991): passione per l�uomo�, promosso unitamente
dalla Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II, dall�associazione Don
Francesco Ricci e dalle fondazioni Novae Terrae e AVSI in collaborazione con
la Pontificia Universit� Lateranense, si � svolto il 23 giugno 2007 a San
Marino per ricordare affettuosamente la figura di questo grande uomo e
sacerdote. Le personalit� accademiche, ecclesiastiche e di governo che in
questa occasione si sono succedute sul palco del Teatro Nuovo di Dogana hanno
ripercorso le tappe della �missione di libert�� di Don Ricci, in due sessioni
presiedute rispettivamente da S.E. Mons. Giancarlo Vecerrica (Vescovo
di Fabriano-Matelica ed Amministratore Apostolico �sede plena� di Camerino-San
Severino Marche) e S.E. Mons. Luigi Negri (Vescovo
di San Marino-Montefeltro e creatore della Fondazione Internazionale
Giovanni Paolo II). Cos� il giornalista de
�L�Avvenire� Luigi Geninazzi, il Professor don Massimo Serretti della
Pontificia Universit� Lateranense, l�editore di Jaca Book Sante Bagnoli e S.E.
Mons. Tadeus Peronex hanno rivissuto l�avventura di Don Francesco alla
scoperta dell�Europa dell�Est. In particolar modo, Bagnoli ha ricordato come
negli anni Sessanta e Settanta Ricci �diede la parola e rischi� il racconto�
dei vari protagonisti del dissenso che si allargava nell�Est europeo, facendo
conoscere al mondo figure come V�clav Havel, Tadeusz Mazowiecki, Jan Patočka,
Josef Zverina, Stefan Wyszyński; non solo documentando e diffondendo
informazioni sull�oppressione politica e umana che vigeva oltre la cortina di
ferro, bens� promuovendo la cultura, la poesia, il sentimento propri dei paesi
da essa isolati, avvicinandoli all�Occidente e permettendo alle due dimensioni
di comunicare e scambiarsi reciprocamente quanto di buono e utile avevano da
offrire. In quel periodo, Don Francesco promosse l�operato del movimento
cecoslovacco per i diritti civili Charta 77 e lavor� sempre a stretto contatto
con il movimento giovanile polacco �Chiesa-Vita� (poi ribattezzato
�Luce-Vita�) di padre Franciszek Blachnicki.
Successivamente, Ricci fu in grado di intuire la portata sociale e politica di
Solidarność, facendo conoscere al mondo una Polonia vibrante e colma di
speranza seppur oppressa dal terrore del generale Jaruzelski; offr� inoltre
all�Europa la chiave per comprendere il significato della �rivoluzione di
velluto� che rovesci� il regime comunista cecoslovacco, aiutando a distruggere
il luogo comune della �Chiesa del silenzio� allora vigente. A seguire nella mattinata
-inaspettatamente interrotta dall�intervento del cantautore Claudio Chieffo,
fuori programma ma non per questo meno gradito dalla platea commossa ed
emozionata che a lungo lo ha applaudito-, l�avvocato uruguayano Guzm�n
Carriquiry, l�ingegnere paraguayano Luis Alberto Meyer ed il giornalista e
scrittore Alver Metalli hanno ricordato i viaggi di Ricci in America Latina.
Qui don Francesco ebbe la volont� di contrapporre �all�egemonia radicale della
teologia della rivoluzione, propria delle elites culturali dagli spiccati
accenti marxisti� (la definizione � di Carriquiry), un�alternativa concreta:
quella �sana globalizzazione� che voleva fortemente la liberazione dei popoli
attraverso la costruzione di un�identit� nazionale a base popolare e
cattolica, pur sempre nel rispetto delle dimensioni antropologiche e
sociopolitiche locali. In Argentina, Brasile e Messico, ma anche in Venezuela,
Cile, Per� e Colombia, Ricci si oppose al disperato ed arido progressismo
degli anni Settanta per conservare le radici dell�uomo nella sua continuit�
storica e culturale; cos� come nell�Europa dell�Est aveva fondato il Centro
Studi Europa Orientale (CSEO), don Francesco allarg� instancabile la portata
del proprio lavoro attraverso la rivista �Il Nuovo Areopago�; segu� inoltre
attivamente l�esperienza della terza Conferenza
generale dell�episcopato latinoamericano a Puebla nel 1979,
contribuendo a fare conoscere al mondo le differenti realt� dell�America
Latina e a renderne possibile il dialogo con l�Occidente. Nel pomeriggio l�incontro ha
assunto toni pi� intimisti, seppur sempre di alto profilo intellettuale: gli
interventi dell�On. Luca Volont� (presidente della Fondazione Novae Terrae),
dell�On. Rocco Buttiglione, del Professor di Storia
della Filosofia Medievale Onorato Grassi, del giornalista e cofondatore
della rivista �Il Sabato� Vittorio Citterich ed infine dello stesso Mons.
Luigi Negri hanno ricordato i volti importanti nella vita di Don Francesco
Ricci: da Don Luigi Giussani nella comune esperienza di Comunione e
Liberazione a Don Lorenzo Milani con il suo progetto educativo. Spicca tra
tutte la figura di Karol Wojtyla sin dal suo arcivescovado a Cracovia, quando
Ricci lo conobbe e fu affascinato dall�uomo e dal filosofo, prima ancora che
il destino -con l�intercessione dello stesso Ricci, come ha ricordato
Citterich- lo chiamasse a Roma. Le affinit� tra il pontificato
di Giovanni Paolo II ed il pensiero di Don Francesco Ricci tracciate nella
conclusione appaiono in tal senso muoversi oltre alle semplici assonanze
intellettuali dovute all�amicizia ed alla stima reciproca, acquistando i toni
di quel progetto innovativo di cui entrambe furono portavoce: quella
rivoluzione silenziosa e pacifica, ma non per questo meno travolgente, che ha
combattuto e tutt�oggi combatte i totalitarismi di destra e di sinistra. Si
tratta di una lotta che sa autolimitarsi nei modi, sebbene nei contenuti
rivendica fortemente l�emancipazione dell�uomo: � il frutto della
consapevolezza di una pi� ampia libert� interiore, che nell�eroismo di tutti i
giorni -e non nelle ideologie prefabbricate- costruisce e conferisce vero
significato al termine �democrazia�. Per questo, il direttore
generale della Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II dr. Marco Ferrini,
con Mons. Luigi Negri tra gli organizzatori di questo appuntamento cos�
importante, conclude con un appello sincero: l�invito a custodire la memoria
di questo grande sacerdote non in un ricordo nostalgico dai sapori remoti, ma
nella riscoperta dell�attualit� della sua proposta: quella volont� di
�dissodare terreni non ancora coltivati�, come scrive il Patriarca di Venezia
S.E.R. Cardinale Angelo Scola nel suo augurio al convegno, che -attraverso gli
affetti e la cultura- pone l�uomo al centro della sua missione benevola di
libert� nei confronti del mondo. Tocqueville-Acton Per informazioni: �Alia K. Nardini� Tel.
+39 334.6722758 ��������������������������������������������������������������
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