In memoria di Richard Neuhaus, l'ex luterano che cambiò l'America

di Flavio Felice - Pubblicato da 'Il Foglio' dell'8 gennaio 2010 - English Version

Un anno fa, l’8 gennaio del 2009, moriva Fr. Richard John Neuhaus. Padre Richard era nato il 14 maggio 1936 ed è stato uno dei personaggi di spicco della vita civile statunitense. Erede e continuatore di una ricchissima tradizione di impegno civico del mondo religioso americano, che ha avuto – in ambito cattolico – nel padre conciliare John Curtney Murray la personalità di maggior prestigio. Padre Neuhaus è stato teologo, sociologo e politologo. Oltre alla pubblicazione di apprezzati saggi di carattere teologico e politologico, Padre Richard curava una prestigiosa rubrica mensile: The Public Square. A continuing Survey of Religion and Public Life. Il titolo della rubrica è emblematico dell’impegno pastorale di Neuhaus, ex pastore luterano, convertito al cattolicesimo e, dal 1991, ordinato sacerdote cattolico dal Cardinale di New York John O’Connor.

Perché emblematico? Il pastore sceglie lo stazzo, ed in questo caso lo stazzo è rappresentato dalla piazza, ove la vita politica, religiosa, economica, culturale e artistica s’incontrano e si fondono in una dimensione civile che nulla esclude, poiché nulla che sia umano può essere estraneo all’uomo. L’uomo al quale si è rivolto il pastore Neuhaus è l’uomo che assume con maturità il proprio compito civile di contribuire insieme ad altri uomini al bene della “piazza” in cui opera, in quanto intellettuale, prete, imprenditore, operaio, studente, artista, nel suo essere credente, ateo o agnostico. Tutto ciò avviene nella piazza ed il pastore attento non lo può ignorare.

Fondatore e direttore del mensile First Things e dell’istituto ad esso collegato: l’Institute for Religion and Public Life di New York, strumenti di ecumenismo e di dialogo interreligioso tra i più apprezzati a livello mondiale, è stato autore di numerosi saggi e monografie. In questa sede vorrei ricordarne particolarmente uno: The Naked Public Square: Religion and Democracy in America (1984).

The Naked Public Square rappresenta l’analisi culturale più matura di un’intera generazione di intellettuali liberal americani (Padre Richard è stato braccio destro del Rev. Martin Luther King), i quali, sul finire degli anni Settanta, realizzarono che negli Stati Uniti si stava sviluppando una nuova ideologia, quella della “nuda piazza pubblica”, ed il loro vecchio Partito democratico ne stava diventato l’araldo. L’esito di una miscela culturalmente esplosiva, scaturita da una serie di dottrine e di pratiche politiche, tese ad escludere la religione dalla vita civile. Una simile ideologia avrebbe intaccato nel profondo il Dna degli Stati Uniti. In definitiva, da Paese sorto su un’esperienza ed un’eccezionalità che rimandano al tema del riconoscimento di alcune verità “di per se stesse evidenti”, gli USA, per Neuhaus, stavano scivolando pericolosamente verso la più “indifferentista” e “ludica” delle derive ideologiche, violentemente antireligiosa e cristofobica, ben espressa dai prodotti culturalmente più imbarazzanti che sfornano gli studios di Hollywood.

La prospettiva di Padre Neuhaus era ben altra e sagacemente espressa nel brano che segue, dove il nostro autore presenta il cosiddetto “Progetto Wojtyla”: “Questo Papa […] sta tentando di tracciare un cammino cristiano che non è poi tanto contro la modernità quanto in realtà oltre essa”. Intorno a questo progetto culturale post-moderno, cristianamente orientato, Padre Neuhaus, insieme ad alcuni amici italiani (Rocco Buttiglione), statunitensi (Michael Novak – George Weigel) e polacchi (Rev. Marciej Zieba, O.P.), all’indomani dell’enciclica di Giovanni Paolo II: Centesimus annus, pensò di organizzare ogni estate un seminario a Cracovia: “The Free Society Seminar”, per giovani laureati e laureandi che fosse un concreto ponte tra i futuri leader europei e statunitensi, nella prospettiva di quella democrazia, di quella libertà e di quella modernità proposte da Papa Wojtyla: la ricomposizione dell’Atlantico alla luce della Dottrina sociale della Chiesa. Così in centinaia lo abbiamo conosciuto, frequentato, studiato ed apprezzato, altri lo conosceranno attraverso i suoi scritti e i seminari di Cracovia e di Bratislava che ogni anno accolgono decine di nuovi studenti provenienti dalle due sponde dell’Atlantico. Era solito ripetere: “Sono economicamente pragmatico, culturalmente conservatore e politicamente leale a ciò che è stato e, probabilmente sarà ancora, il ‘centro nevralgico’ della democrazia liberale”. Grazie di tutto Padre Richard, faremo del nostro meglio perché la tua testimonianza e la tua alta lezione non siano dimenticate.

Flavio Felice e' Presidente del Centro Studi Tocqueville-Acton e Adjunct Fellow dell'American Enterprise Institute