11 giugno 2007

COMUNICATO STAMPA

I disegni di legge Lanzillotta e Bersani? Due accordi al ribasso, meglio fermarsi

  

Il Centro Studi e Documentazione Tocqueville-Acton, think-tank indipendente frutto della collaborazione tra la Fondazione Novae Terrae, fondazione per la difesa dei diritti umani, ed il Centro Cattolico Liberale, network dei giovani cattolici e liberali, giudica negativamente l’accordo raggiunto sul testo del ddl Lanzillotta in materia di riforma dei servizi pubblici locali approvato dalla Camera, e su quello che va delinandosi, in materia di liberalizzazioni, del ddl Bersani.

Il ddl Lanzillotta, ormai all’esame del Senato, mostra evidenti segnali di arretramento culturale sulla questione dei servizi pubblici locali. Si parla ancora di pubblicizzazione dei servizi idrici, di municipalizzate e si guarda al mercato, anzicchè con ottimismo, con diffidenza e timore.

Negativo è anche il giudizio sulle modifiche apportate dalla Camera al ddl Bersani, attualmente in discussione, in materia di liberalizzazioni. Come affermato di recente da Andrea Boitani in un articolo apparso su Il Sole 24 Ore del 07.06.07, le così dette “lenzuolate” di liberalizzazioni si sono ormai ridotte a poco più che un (misero) fazzolettino: ogni giorno perdono un pezzo più o meno rilevante. Resta l’esclusiva dei notai per tutte le compravendite di immobili; viene cancellata l’abolizione del Pubblico registro automobilistico (Pra); vengono riservate ai tassisti e ai titolari di licenze per noleggio con conducente l’esclusiva sui servizi di trasporto urbano innovativo. Ma non solo, come se non bastasse, il ministro della salute Livia Turco ha promesso a federfarma che l’emendamento D’Elia sulla dispensazione dei farmaci di classe C al di fuori delle farmacie verrà quanto prima eliminato senza proporre, però, alcuna soluzione alternativa rispettosa del mercato e delle regole della concorrenza.

Le liberalizzazioni Bersani e la riforma dei servizi pubblici locali attualmente in discussione, ricordano vagamente le vicende legate alle privatizzazioni degli anni novanta e lasciano presagire i medesimi effetti. Meramente nominali perché formali ed incapaci, nella maggior parte dei casi, di introdurre meccanismi tali da limitare l’intervento dello Stato in economa, (spesso) non hanno prodotto quei significativi cambiamenti nella vita dei cittadini che era invece lecito attendersi.

I disegni di legge in esame sembrano caratterizzati dal medesimo vizio di fondo. Sono vuoti di contenuti perchè meri slogan elettorali incapaci di innovare il Paese e di offrire benefici reali. Evidenziano soltanto la mancanza di una chiara “vision” sul futuro dell’Italia da parte di ampi settori della politica italiana. 

Sul terreno delle riforme liberali, piuttosto che raggiungere inutili e dannosi compromessi al ribasso, Tocqueville-Acton auspica che ci si fermi a riflettere, attendendo tempi (e coalizioni) migliori.


 
 

Tocqueville-Acton
Centro Studi e Documentazione
www.cattolici-liberali.com
[email protected]

Per informazioni:  Fabio G. Angelini  Tel. +39 348.0349131
 


                                                              

vai indietro